Are All Populist Voters the Same? Institutional Distrust and the Five Star Movement in Italy

Davide Vittori

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Davide Vittori è post-doc fellow presso la LUISS-Guido Carli. Ha pubblicato di recente per LUISS University Press "Il Valore di Uno. Il Movimento 5 Stelle e l’esperimento della democrazia diretta". È stato visting PhD presso lo European University Institute e visiting student presso la University of Nijmegen e la Johns Hopkins University. I suoi interessi di ricerca spaziano dall'analisi delle organizzazioni partitiche al comportamento elettorale e i sistemi partitici europei. Ha pubblicato contributi per la Rivista Italiana di Scienza Politica, Comparative European Politics, Swiss Political Science Review e altre riviste. È co-curatore di una special issue su Digital Activism e Digital Democracy per l'International Journal of Communication. Ha collaborato alla stesura di alcuni degli ultimi rapporti CISE.

To cite the article: Davide Angelucci & Davide Vittori (2022) Are All Populist Voters the Same? Institutional Distrust and the Five Star Movement in Italy, South European Society and Politics, DOI: 10.1080/13608746.2022.2028503 The article is open access and can be accessed here. Abstract Are all populist voters the same? We focus on a valence populist party case (Five Star Movement) to answer this question. We inquire whether faithful populist voters, new populist voters, populist defectors and non-populist voters all have the same level of institutional trust. Our focus is...

Alla vigilia dei ballottaggi di metà ottobre, in cui si giocheranno due partite fondamentali come quella di Roma e Torino, e dove il centrosinistra parte favorito nei confronti del centrodestra, è possibile trarre un bilancio ragionato dei risultati dei principali partiti politici nel primo turno. Oltre al tasto dolente della affluenza, in calo ormai costantemente da tempo, le analisi dei trend elettorali (Emanuele e Paparo 2021) hanno mostrato come il Partito Democratico sia uscito rafforzato da questa tornata, mentre i veri sconfitti sono stati la Lega nell’alveo delle destre (a favore di Fratelli d’Italia) e il Movimento 5 Stelle nel fronte progressista. Oltre alle vittorie...

A Modena e Reggio nell’Emilia il centrosinistra prima delle elezioni regionali partiva da uno stato di salute migliore rispetto ai capoluoghi “limitrofi” di Parma e a Piacenza. Negli ultimi due comuni il Partito Democratico, il principale azionista della coalizione guidata da Stefano Bonaccini, era scivolato dietro alla Lega alle Europee del 2019, così come la coalizione di centrosinistra aveva perso a favore del centrodestra alle politiche del 2018. A Modena e Reggio, invece, il centrodestra non era riuscito a sfondare: alle Europee il margine di vantaggio del PD nei confronti della Lega era superiore ai 10 punti in entrambi...

La vittoria del centrosinistra alle elezioni in Emilia-Romagna è andata oltre le previsioni. Il 7.7% di scarto tra il neo-rieletto Stefano Bonaccini e la candidata della Lega Nord Lucia Borgonzoni è maggiore di quanto non dicessero i sondaggi precedenti le elezioni. Non solo, come è già stato segnalato in un altro articolo del CISE (Vittori 2020), se si tiene conto che il PD non era il primo partito in Emilia-Romagna da due anni e che la coalizione di centrodestra era prevalente sia alle elezioni politiche sia sommando i risultati delle Europee, si può capire l'importanza del risultato.

Alle elezioni del 2018, il CISE aveva analizzato i flussi elettorali della provincia di Rimini (Vittori e Paparo 2018) scoprendo che al di là della vittoria al seggio uninominale del centrodestra (e il secondo posto del MoVimento 5 Stelle), vi erano stati dei flussi elettorali molto particolari con il centrosinistra a perdere il 3.2% a favore del MoVimento 5 Stelle e ben il 3% a favore della Lega. Su un totale ipotetico di 100 elettori del centrosinistra del 2013, solo 45 nel 2018 avevano optato per il PD, mentre 13 e 12 si erano schierati rispettivamente per il Movimento...